domenica 2 dicembre 2007

Adottare una vecchia bici abbandonata; anche questa è civiltà



Oggi con mia figlia Alice rientravo da un giro in bici. Accanto alla porta di casa, vicino al cassonetto qualcuno aveva buttato una vecchia bici arrugginita tipo “Graziella”. Una bella bici, tra l'altro comodissima perché si può piegare in due. A parte la ruggine e le gomme ormai fuse era perfetta. Povera bici abbandonata! Una bici in meno è aria pulita in meno, è più motore e meno sudore, è più traffico. Una bici non si abbandona mai, sino alla fine, naturale o accidentale dei suoi giorni. Così abbiamo deciso di “adottarla” e riportarla alla vita. Abbiamo passato la domenica sera a scartavetrare e i lavori sono a buon punto. Ancora qualche giornata di lavoro e sarà di nuovo in grado di circolare, libera, felice di farsi pedalare. Mi domando come si possa abbandonare una bici in questo modo. Beh, mi direte, si abbandonano i bambini figurarsi una vecchia bici. Ma il pensiero vola inevitabilmente alla strana società in cui viviamo; in cui ormai non si ripara più nulla ma tutto si butta via e si compra il nuovo, magari con un “paghi due e prendi tre”. Sicuramente il precedente, sprecone, proprietario sarà il fiero possessore di una fiammante mountain bike. Perché? Perché si; perché così va il mondo. Ma io non mi sono sentito di insegnare a mia figlia lo spreco e l’abbandono, ho preferito spiegargli il riciclo e l’affetto per le cose vecchie e ancora buone; la sfida, l’impegno e il costo di rimettere a nuovo una cosa vecchia, per poi riusarla o regalarla, magari facendo felice chi tanto la desidera e non se la può permettere.

9 commenti:

cmcagliari ha detto...

Parole sante!!
e poi per abbandonare proprio una graziellina bisogna essere senza cuore, ormai sono bici rarissime, perchè è un modello fuori produzione da anni, ma sono famose per la comodità e la eccezionale robustezza.
ma che dire,,,i cassonetti sono ormai per me quello che il negozio supermoderno è per il ciclista supertrendi: sono la mia fonte primaria di approvvigionamento di pezzi, telai e quant'altro...
e poi tua figlia può anche verniciarla del colore che vuole questa graziellina, invece al negozio di colori ce ne sono sempre due o tre!!!
bravo Sergio!
Enrico

Sandersax ha detto...

Anch'io sto restaurando una vecchia Legnano di mio padre. Sono rimasto stupito dalla pulizia delle linee e dalla leggerezza del telaio in acciaio. Incomincio a pensare che i grossi tubolari in alluminio non siano per forza la scelta migliore.
Sandro

cmcagliari ha detto...

comunque sembra messa bene la graziellina!!

giorgio ha detto...

Grande sergio, è una figata la graziella!

Anonimo ha detto...

a quanto pare non sono il solo a pensare cosi .
a me piace ristruturare le bici antiche per poi tenerle

Anonimo ha detto...

mi manca propio quella la vecchia graziella o una riproduzione ma non mi piace tanto.

Anonimo ha detto...

se adesso non sai a chi darla dalla a me che sono anni che la cerco, la mia se la sono rubata, sono disposto anche a pagartela, fammi sapere, la mia posta è giammarcos@hotmail.it
a presto spero ciao

Anonimo ha detto...

Pensa , anche io ieri ho trovato una vecchia bici abbandonata. Ero con 4 miei amici e l' abbiamo portata a casa , ma nessuno dei genitori ha voluto saperne di tenerla , tranne i miei , hanno accettato l'impegno di tenerla in garage , ma non hanno intenzione di pagare le spese di restauro. Io e la mia compagnia abbiamo deciso di mettere un po' di denaro a testa per prendere le parti da cambiare . A Settembre ci metteremo sotto e la verniceremo !!! Dopo cambieremo il sellino , il parafango e il gioco è fatto !!! Tornerà bellissima !!!

Anonimo ha detto...

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