martedì 11 dicembre 2007

Aria più pulita nelle città europee: il PE approva la nuova Direttiva


Spacciau bobboi, forse, per le città, come Cagliari, che di aria pulita non ne vogliono sapere. Il Parlamento europeo ha adottato definitivamente la Direttiva volta a evitare, prevenire o ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici nocivi e a definire adeguati obiettivi per la qualità dell'aria ambiente. A tal fine prevede una valutazione e una gestione della qualità dell'aria sulla base di criteri e valori comuni per inquinanti quali il biossido di zolfo o di azoto, il monossido di carbonio e l'ozono. Ma anche il particolato PM10 e, per la prima volta, le polveri sottili (PM2,5). La Direttiva dovrà adesso essere trasposta in legge anche dal Governo italiano. Sarà inevitabile, per tutte le città italiane adottare misure CONCRETE rivolte a diminuire l'inquinamento. Tra un pò tutti i comuni saranno costretti ad organizzarsi per ridurre drasticamente l'inquinamento urbano e, FORSE, FINALMENTE AVREMO LE NOSTRE PISTE CICLABILI!!!
Approvando con 619 voti favorevoli, 33 contrari e 4 astenuti un pacchetto di emendamenti di compromesso negoziati dal relatore Holger KRAHMER (ALDE/ADLE, DE) con il Consiglio, il Parlamento ha adottato in via definitiva della nuova direttiva sulla qualità dell'aria ambiente. Questa riunirà in un solo testo i cinque strumenti giuridici vigenti, integrando gli ultimi sviluppi in ambito medico e scientifico nonché le esperienze più recenti acquisite negli Stati membri sulla qualità dell'aria e rivedendo in profondità le disposizioni attuali. La direttiva potrà quindi entrare presto in vigore e gli Stati membri avranno due anni per adottare le disposizioni volte recepirla nell'ordinamento nazionale.
La direttiva intende «evitare, prevenire o ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici nocivi e definire adeguati obiettivi per la qualità dell'aria ambiente», ai fini della tutela della salute umana e dell'ambiente nel suo complesso. Si tratta, più in particolare, di combattere «alla fonte» l'emissione di inquinanti e di definire misure più efficaci a livello locale, nazionale e comunitario. Ha inoltre lo scopo di valutare la qualità dell'aria ambiente negli Stati membri sulla base di metodi e criteri comuni, nonché ottenere informazioni per contribuire alla lotta contro l'inquinamento dell'aria e gli effetti nocivi e per monitorare le tendenze a lungo termine e i miglioramenti ottenuti con l'applicazione delle misure nazionali e comunitarie. Mira poi a garantire che le informazioni siano messe a disposizione del pubblico ed a incoraggiare una maggiore cooperazione tra gli Stati membri nella lotta contro l'inquinamento atmosferico.
Valutazione dell'inquinamento e punti di campionamento
Gli Stati membri dovranno istituire zone e agglomerati in tutto il loro territorio in cui realizzare attività di valutazione e di gestione della qualità dell'aria. Un allegato della direttiva fissa le soglie di valutazione superiore e inferiore applicabili al biossido di zolfo, al biossido di azoto e agli ossidi di azoto, al particolato (PM10 e PM2,5), al piombo, al benzene e al monossido di carbonio. Ciascuna zona e agglomerato dovrà essere classificata/o in base a dette soglie di valutazione. Delle disposizioni e delle soglie particolari sono fissate per l'ozono.
La direttiva definisce poi i criteri per stabilire l'ubicazione dei punti di campionamento per la misurazione di tali sostanze. La Commissione dovrà garantire un'applicazione uniforme nell'insieme dell'UE dei criteri relativi alla scelta dei punti di campionamento. Senza entrare troppo nei dettagli tecnici, dovranno essere installati punti di campionamento nelle zone urbane e negli agglomerati (intorno ai 250.000 abitanti), ma anche nelle zone rurali dev'essere previsto un punto di campionamento ogni 100 000 km2. Gli Stati membri dovranno provvedere affinché i livelli delle sostanze non superino, nell'insieme delle loro zone e dei loro agglomerati, i valori limite stabiliti a partire dalle date previste. La direttiva fissa peraltro le "soglie di allarme" applicabili per le concentrazioni di biossido di zolfo e biossido di azoto nonché dei "livelli critici".
Superamento dei limiti
Se in determinate zone o agglomerati i livelli di inquinanti presenti nell'aria ambiente superano un valore limite o un valore-obiettivo qualsiasi, più qualunque margine di tolleranza eventualmente applicabile, gli Stati membri devono predisporre piani per la qualità dell'aria per le zone e gli agglomerati in questione al fine di rientrare nei parametri stabiliti. In caso di superamento di tali valori limite dopo il termine previsto per il loro raggiungimento, il piano per la qualità dell'aria dovrà stabilire misure appropriate affinché il periodo di superamento sia «il più breve possibile». Il piano per la qualità dell'aria potrà inoltre includere misure specifiche volte a tutelare gruppi di popolazione sensibili, compresi i bambini.
Valori limite per le polveri più sottili e pericolose (PM 2,5)
Il materiale particolato sottile (PM2,5 ) ha un impatto molto negativo sulla salute umana. Ma ad oggi non esiste una soglia identificabile al di sotto della quale il PM2,5 non rappresenta un rischio. La nuova direttiva mira ad una riduzione generale delle concentrazioni nei siti di fondo urbani (siti all'interno delle zone urbane dove i livelli sono rappresentativi dell'esposizione della popolazione urbana generale) per garantire che ampie fasce della popolazione beneficino di una migliore qualità dell'aria.
Tuttavia, per assicurare un livello minimo di tutela della salute su tutto il territorio, a tale approccio si affianca la definizione di un valore limite, preceduto in una prima fase da un valore-obiettivo. Gli Stati membri dovranno adottare tutte le misure necessarie, «che non comportano costi sproporzionati», per garantire che le concentrazioni di PM2,5 nell'aria ambiente non superino il valore-obiettivo e assicurare che non superino il valore limite.
Il compromesso stabilisce un "valore-obiettivo" di 25μg/m3 a partire dal 2010 e un "valore limite" della stessa entità, con un margine di tolleranza pari al 20% alla data di entrata in vigore della direttiva che dovrà comunque essere ridotto costantemente per raggiungere lo 0% al 1° gennaio 2015. I deputati, inoltre, hanno ottenuto la fissazione di un secondo "valore limite" - questa volta «indicativo» - pari a 20μg/m3 da raggiungere il 1° gennaio 2020. D'altra parte, la Commissione dovrà riesaminare il valore limite indicativo nel 2013, alla luce delle nuove informazioni disponibili riguardo agli effetti sulla salute e sull'ambiente, della fattibilità tecnica e dell'esperienza realizzata negli Stati membri. Si tratterà anche di valutare l'opportunità di adottare valori limite «più ambiziosi».
Limiti confermati per i particolati più grossi (PM10), con deroghe
Il compromesso conferma gli attuali valori limite di 40 μg/m3 come media annua e di 50 μg/m3 come media giornaliera per i particolati PM10. Quest'ultima soglia, inoltre, non dovrà essere superata più 35 volte in un anno.
Se in una determinata zona o agglomerato non è possibile conformarsi ai valori limite fissati per il PM10, «per le caratteristiche di dispersione specifiche del sito, per le condizioni climatiche avverse o per l'apporto di inquinanti transfrontalieri», gli Stati membri potranno derogarvi temporaneamente per tre anni. Ma solo a condizione che sia predisposto un piano per la qualità dell'aria e purché dimostrino «che sono state adottate tutte le misure del caso a livello nazionale, regionale e locale per rispettare le scadenze».
Misure vincolanti per talune fonti di inquinamento
Un emendamento di compromesso afferma che dovranno essere esaminate in via prioritaria le misure comunitarie necessarie per ridurre le emissioni alla fonte, in particolare quelle volte a migliorare l'efficacia delle norme UE sulle emissioni industriali, a limitare le emissioni dei motori dei veicoli pesanti, a ridurre ulteriormente le emissioni autorizzate a livello nazionale dei principali inquinanti e quelle legate ai rifornimenti di benzina nelle stazioni di servizi, nonché le misure che trattano del contenuto di zolfo nei carburanti (compresi quelli marini). A tale proposito, la Commissione annetterà alla direttiva una dichiarazione con la quale si impegna a proporre, nel 2008, delle misure legislative volte dare seguito a questa richiesta.
Informazioni al pubblico
Gli Stati membri dovranno provvedere ad informare adeguatamente e con tempestività il pubblico e le associazioni interessate (ambientaliste, industriali, dei consumatori, ecc.) e altri organismi sanitari pertinenti, in merito alla qualità dell'aria ambiente, a tutte le decisioni riguardanti le proroghe, ad ogni esenzione e ai piani per la qualità dell'aria. Le informazioni dovranno essere rese disponibili gratuitamente e attraverso mezzi facilmente accessibili tra cui Internet o altri mezzi di telecomunicazione adeguati. Gli Stati membri dovranno inoltre mettere a disposizione del pubblico le relazioni annuali riguardanti tutti gli inquinanti disciplinati dalla direttiva.
Sanzioni
Gli Stati membri dovranno infine determinare il regime di sanzioni da infliggere in caso di violazione delle disposizioni nazionali adottate a norma della direttiva e adottare tutti i provvedimenti necessari per la loro applicazione. Le sanzioni previste dovranno essere «effettive, proporzionate e dissuasive».
Background - Procedura di infrazione per superamento dei limiti
Il 10 ottobre scorso, la Commissione ha avviato procedimenti di infrazione nei confronti di Francia, Italia, Spagna, Slovenia e Regno Unito, dove sono stati superati i limiti fissati dall'UE per la concentrazione di anidride solforosa (biossido di zolfo, SO2) nell'aria ambiente. La Commissione ha chiesto inoltre a 23 Stati membri di inviare informazioni sui provvedimenti che adottano per ridurre il livello del PM10 o particolato e soddisfare così le norme fissate dall'UE. In circa il 70% delle città europee con almeno 250.000 abitanti vengono superati i valori limite fissati per il PM10 almeno in una zona.


Link utili
Posizione comune del Consiglio
Prima lettura del Parlamento
Rapporto dell'Agenzia europea per l'ambiente sull'inquinamento dell'aria 1990-2004 (in inglese)
Sito della Commissione sulla qualità dell'aria

lunedì 10 dicembre 2007

MANIFESTAZIONE CONTRO IL D-10: c'era anche un pò di CM!!!

Un grazie a Sandro per la simpatica foto...

domenica 2 dicembre 2007

Adottare una vecchia bici abbandonata; anche questa è civiltà



Oggi con mia figlia Alice rientravo da un giro in bici. Accanto alla porta di casa, vicino al cassonetto qualcuno aveva buttato una vecchia bici arrugginita tipo “Graziella”. Una bella bici, tra l'altro comodissima perché si può piegare in due. A parte la ruggine e le gomme ormai fuse era perfetta. Povera bici abbandonata! Una bici in meno è aria pulita in meno, è più motore e meno sudore, è più traffico. Una bici non si abbandona mai, sino alla fine, naturale o accidentale dei suoi giorni. Così abbiamo deciso di “adottarla” e riportarla alla vita. Abbiamo passato la domenica sera a scartavetrare e i lavori sono a buon punto. Ancora qualche giornata di lavoro e sarà di nuovo in grado di circolare, libera, felice di farsi pedalare. Mi domando come si possa abbandonare una bici in questo modo. Beh, mi direte, si abbandonano i bambini figurarsi una vecchia bici. Ma il pensiero vola inevitabilmente alla strana società in cui viviamo; in cui ormai non si ripara più nulla ma tutto si butta via e si compra il nuovo, magari con un “paghi due e prendi tre”. Sicuramente il precedente, sprecone, proprietario sarà il fiero possessore di una fiammante mountain bike. Perché? Perché si; perché così va il mondo. Ma io non mi sono sentito di insegnare a mia figlia lo spreco e l’abbandono, ho preferito spiegargli il riciclo e l’affetto per le cose vecchie e ancora buone; la sfida, l’impegno e il costo di rimettere a nuovo una cosa vecchia, per poi riusarla o regalarla, magari facendo felice chi tanto la desidera e non se la può permettere.

lunedì 19 novembre 2007

PUM E PIANI URBANISTICI VARI

Partendo da una corrispondenza via email, voglio riprendere le parole di Sergio per sollevare una questione che ci riguarda tutti : la partecipazione e gli strumenti usati dalle amministrazioni per regolare la vita pubblica... di seguito le sagge parole di Sergio sull'argomento :
"Due paroline sul PUM e su altri strumenti quali piani strategici, ecc...: si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di PACCHI. Questo non vuol dire che non dobbiamo dire la nostra ma....occorre essere realisti. Molti comuni, soprattutto quelli come Cagliari, usano questi strumenti - voluti peraltro dall'UE - esclusivamente per questioni di immagine, facendo apparire che le loro scelte "strategiche" vengono "condivise" con la popolazione e gli interessati. Ma state certi che non é assolutamente così. Inoltre, altro obiettivo di queste cose é quello di pagare dei consulenti che, normalmente, sono in qualche modo ricollegabili a questo o a quel sindaco o assessore. E' da diverso tempo che questa "moda" della "concertazione" va avanti in Sardegna e, vi assicuro, di risultati non se ne vedono! Si tratta inoltre di una modalità di agire che cerca di "incanalare" le legittime rivendicazioni dei cittadini in schemi pilotati dalle amministrazioni stesse. Al cittadino si fa credere così di essere coinvolto e che l'amministrazione é aperta e trasparente... i cittadini rinunciano così alle normali forme di rivendicazione dei loro diritti, convinti che l'amministrazione li ascolti! Niente di più falso. Personalmente considero questi strumenti pericolosissimi perché creano false aspettative e illudono i cittadini facendogli credere di contare qualcosa. Senza considerare che questi strumenti obbediscono e hanno alla base logiche di sviluppo che, invece, non vengono assolutamente messe in discussione e che si da per scontato siano conosciute e accettate dai cittadini. Cosa che non corrisponde al vero.
Conoscendo bene come funzionano queste cose mi guardo bene dal legittimarle partecipando ai processi che le governano. Ma voi siete, ovviamente, liberi/e di farlo. L'importante é che continuiamo anche a chiedere con forza, agire, promuovere e tutelare con tutti i mezzi leciti il nostro diritto sacrossanto ad usare le bici, a respirare aria più pulita ed a disintossicare le nostre città dal traffico."
Penso che quanto ci fa notare Sergio sia verissimo, tuttavia nel momento in cui mi imbatto in operazioni come queste, tipo PUM, PIANO STRATEGICO DELL?AREA VASTA etc.. alla consapevolezza della meschinità nascosta dietro la facciata delle "amministrazioni vicine ai cittadini" si aggiunge la presa d'atto della effettiva mancanza di partecipazione dei cittadini stessi (sono il primo a fare mea culpa) alla vita pubblica che è forse è un elemento importante che permette ai politici di fae un pò quel c...o che vogliono..
riprendo ad esempio il piano regionale dei trasporti.... per dieci anni eravamo senza, non abbiamo preso una lira dei soldi stanziati per le regioni a favore della ciclabilità; ora lo stanno riscrivendo, non stanno contemplando la ciclabilità, non prenderemo una lira neanche in futuro!! i comuni potranno continuare a dire di non aver soldi (oltreche la volontà) e noi saremo rimasti ai margini del gioco ancora una volta..
Cosa possiamo fare in casi come questo???
enrico

venerdì 9 novembre 2007

"Si può dare di più", diceva una canzone. E questo è del tutto evidente confrontando i dati sull'uso della bicicletta in Italia e nel resto d'Europa. Da noi è solo il 4% della popolazione che salta in sella per gli spostamenti urbani, a fronte della media europea del 9,45% e di punte d'eccellenza come in Olanda: dove a preferire la bici è una percentuale del 27% e la Danimarca, con il 18%.

E' questione di cultura, certo, ma la cultura, o meglio, la consuetudine, si favorisce con gli investimenti sulle strutture e la sicurezza.

Lo ripeteranno fino a domenica tutte le voci italiane e straniere della prima conferenza nazionale della bicicletta, organizzata a Milano dal ministero dell'Ambiente e dalla Provincia. E' in questa sede che, per la prima volta, si farà il punto sulla situazione italiana, confrontandola con le esperienze europee, e soprattutto si individueranno le linee guida per investire i 15 milioni di euro appena stanziati per la mobilità ciclistica urbana.

Perché è questa l'emergenza, come sottolinea lo stesso ministro Alfonso Pecoraro Scanio: "Il nostro territorio è letteralmente soffocato dal traffico e dall'inquinamento atmosferico, con pesanti ricadute sulla salute. La bicicletta è il mezzo di trasporto più ecologico e l'esigenza attuale di combattere lo smog nelle città ci può aiutare a fare riconquistare alle due ruote un ruolo importante".

Via, dunque, ai percorsi ciclabili, ma non solo. Via anche all'intermodalità, cioè alla pratica di combinare bici e mezzi pubblici, al trasporto delle biciclette sulla metropolitana, al bike sharing, vale a dire al sistema della bicicletta condivisa, che permette di noleggiare la bici in un posto e lasciarla in un altro.

Un progetto organico, dunque, che deve andare insieme agli interventi di moderazione del traffico, come le rotonde, gli attraversamenti rialzati rispetto al piano stradale, l'allargamento dei marciapiedi, le zone a 30 km orari. E' provato, infatti, come evidenzierà alla conferenza l'intervento di un esperto Fiab, la Federazione italiana amici della bicicletta, che il numero di incidenti ai ciclisti, mortali e non, è inversamente proporzionale alle strutture ciclabili esistenti sul territorio. In altre parole: nei paesi dove minore è il numero di percorsi che garantiscano di pedalare in sicurezza, maggiore è il numero delle vittime.

Se ce ne fosse bisogno, il confronto con le altre realtà europee dimostra quanto siamo indietro. In Germania dal 2002 al 2006 sono stati stanziati 100 milioni di euro per realizzare e manutenere piste ciclabili lungo le autostrade federali. Dal 2007 si è deciso di investire 80 milioni di euro l'anno. Dal 2002 al 2006 l'Italia non ha investito neanche 5 milioni di euro. La Spagna ha trasformato 1.600 chilometri di ferrovie abbandonate in vias verdes, vale a dire in percorsi riservati a biciclette, pedoni e cavalli. In Italia la Fiab ha individuato da anni la Ciclopista del Sole, 3000 chilometri per spostarsi in bici dal Brennero alla Sicilia, che andrebbero evidenziati con apposita segnaletica sul territorio, Ma solo la casa editrice Ediciclo è stata sensibile all'iniziativa pubblicando la mappatura dei primi 400 chilometri, dal Brennero al lago di Garda. Sempre in Italia, secondo i calcoli di Legambiente, ci sono complessivamente 2.413 chilometri di percorsi per le biciclette. Solo a Monaco di Baviera, che ha lo stesso numero di abitanti di Milano, ne esistono 1.200.

Per il bike sharing, dopo Milano, Torino, Parma e Reggio Emilia, il servizio partirà a Roma dal prossimo 15 gennaio, per ora solo limitato al centro storico, con 250 biciclette, 22 postazioni e 300 ancoraggi bici. L'obiettivo è eguagliare entro il 2008 l'esperimento parigino di Velib, inaugurato nel giugno scorso con 20.000 biciclette in tutta la città. Nella capitale francese, i posteggi bici sono installati a meno di 300 metri l'uno dall'altro, la media di uso quotidiano del servizio è fra i 50.000 e i 70.000 prelievi, con punte di 100.000. L'abbonamento annuo è già stato acquistato da 53.000 parigini.


( La repubblica 9 novembre 2007)

una video animazione su CM

Qua trovate una simpatica animazione che ho scovato sul sito del cm parigino...
buona visione!!


http://www.youtube.com/watch?v=h10rOAY0QjU

venerdì 2 novembre 2007

RISOLLEVIAMO IL DIBATTITO E LA PARTECIPAZIONE



E’ vero, come ha rilevato Enrico, da un pò di tempo il dibattito sulle tematiche della ciclabilità a Cagliari si è molto ridotto. E si è ridotta anche la partecipazione nell'organizzazione di eventi, la frequenza alla critical mass etc...Nonostante ciò ciclisti "urbani" in giro ce ne sono tanti e molti di noi continuano a usare prevalentemente la bici per spostarsi. Eppure, osserva Enrico, paradossalmente proprio in un momento in cui le istituzioni dovrebbero essere suscettibili di maggiori pressioni in materia di ciclabilità, l'argomento latita e la partecipazione langue. Enrico, nel far notare giustamente che, in questo periodo, si stanno approntando 2 importantissimi strumenti istituzionali che investono la mobilità ciclabile (il piano strategico dell'area vasta, e l'ancora più importante Piano Regionale dei Trasporti), invita tutti ad avviare le opportune azioni di “lobby” al fine di influenzare i legislatori e dare alle amministrazioni interessate l'occasione di prendere provvedimenti fondamentali non solo per chi usa la bici ma per tutta la Città ed i suoi abitanti. Enrico si domanda, infine, come possiamo fare questo? Come possiamo risollevare il dibattito e la partecipazione? Mi permetto sommessamente di dare qualche suggerimento e lanciare qualche idea. Invitando tutti/e voi a fare altrettanto. Ritengo che il dibattito sull’area vasta ciclabile debba essere avviato non solo tra i ciclisti ed i ciclofili ma tra tutti i cittadini e le cittadine responsabili. Per far questo occorre un evento. Qualcosa di cui si parli. La Conferenza Nazionale della Bicicletta ci da già uno spunto importante e tutto ciò che ci serve per impostare l’organizzazione della PRIMA CONFERENZA REGIONALE DELLA BICICLETTA o qualcosa di simile. Addirittura io pensavo di spingerci anche un po’ oltre (ma questo è solo un sogno…), legando la tematica della ciclabilità a quella della DECRESCITA. Immaginatevi di avere qui a Cagliari un personaggio come Serge Latouche!!.... So per certo che alcuni enti locali o la stessa provincia di Cagliari sarebbero sicuramente disponibili ad ospitarla, anche co-finanziando l’iniziativa. Altri sponsor non mancherebbero. Dalla Conferenza potrebbe venir fuori un “manifesto programmatico” e una serie di suggerimenti e idee che le amministrazioni interessate non potrebbero ignorare. Certo che un po’ di soldini non guasterebbero; per questo non occorre grande impegno. Basta organizzare un free-drink e, vi assicuro, qualche migliaio di € sarebbero assicurati. Tuttavia, per fare tutto questo credo sia importante costituire l’associazione. Questo perché per organizzare (questi e altri) eventi del genere occorre contarci e valutare l’impegno di ciascuna/o, sapendo bene su chi possiamo fare affidamento. Chi entra nell’associazione è, in un certo senso, vincolato dal suo stesso interesse. Penso che quindi sia quella la prova decisiva necessaria per dimostrare a tutti/e noi sin dove possiamo spingerci e sin dove possiamo arrivare. La costituzione dell’associazione, a mio parere, non dovrebbe essere “fine a se stessa” ma essere condizionata e collegata alla realizzazione di un programma concreto, cioè: due o tre cose da fare entro un termine preciso.
Se alla fine, al momento di firmare, ci ritroviamo in tre….beh….sarebbe già un buon inizio……ma io sono un ottimista sfegatato.

venerdì 26 ottobre 2007

1° CONFERENZA NAZIONALE DELLA BICICLETTA

si terrà milano, con il patrocinio del ministero dell'ambiente e della provincia di milano. una tre giorni di confronti workshop e conferenze con rappresentanze dalle principali città europee... il sito lo trovate a questo link : www.bici2007.it
mentre il programma vero e proprio lo trovate in PDF qua: www.bici2007.it/export/sites/default/bici/doc/AAA_PROGRAMMA_BICIp.pdf
mah; sarà il caso di mandarci qualche amministratore della ragione Sardegna, o del comune di Cagliari???

mercoledì 24 ottobre 2007

LADRI DI BICICLETTE


Ormai non esistono più, i ladri di biciclette. Le biciclette non le ruba più nessuno. In giro se ne vedono poche. Passano veloci e silenziose, quasi si vergognano di esserci, in una città che non le vuole. E’ nata prima l’auto o la bicicletta? Vengono prima i “pedoni” o gli “automobilisti”? Pedone è dispregiativo. Sei appiedato, non ti puoi permettere la macchina, non vali nulla. Per i ciclisti non va meglio. La bicicletta è un giocattolo, é da bambini. Non è cosa da grandi. I grandi hanno l’auto, loro si che valgono. E le bici qui da noi non le ruba più nessuno. In Francia, in Olanda, in Belgio, in Germania, li si che te la rubano la bici. Ormai non le chiude più nessuno con la catena. Le lasciano in strada, libere. Te la rubano, è certo, se è nuova. Ma la tua cara vecchia bici non te la tocca nessuno. E se te la prendono la ritrovi la domenica mattina, al mercatino dell’usato. Per pochi euro è di nuovo tua. Altre città, altri luoghi, civili. Dove rubano le bici, quasi fossero gioielli preziosi. O forse lo sono.
SD

SARDEGNA E BICI

Abbiamo: un isola bellissima( a dir poco), un' infinità di associazioni sportive legate alla bici, un velodromo abbandonato ( a Quartu S.E), migliaia di persone che in bidda usano la bici come mezzo di trasporto, centinaia di turisti che ogni estate arrivano da ogni dove per girare la Sardegna in bici, un clima ideale per girare in bici, un'associazione attiva da svariati anni a sostegno la ciclabilità urbana, varie decine di pazzi che qualche anno sfidano il traffico cittadino....
NON abbiamo: un piano regionale dei trasporti ( oltre a altre 3 regioni) che contempli in qualche modo la ciclabilità, il che priva qualunque Comune di usufruire di finanziamenti a favore della stessa...
...MA SI 'OLEUS SCIRAI?!??!?!

lunedì 22 ottobre 2007

foto


Bei tempi!

CHI SIAMO?

Chi siamo?Persone.Semplicemente.Stanchi di tante cose, ma non di tutto. Di respirare aria inquinata sicuramente siamo stanchi; di svuotarci le tasche per la benzina che aumenta sempre di più siamo stanchi. Di sentirci in pericolo nella nostra città siamo stanchi e di non avere un'alternativa all'uso dell'automobile.CM siamo tutti, CM è nessuno.Critical mass esiste dal momento in cui partiamo per la pedalata collettiva e cessa di esistere quando, dopo alcune ore, rimettiamo i piedi a terra.Non abbiamo leaders, non ci sono organizzatori ufficiali.....siamo persone che si incontrano una volta al mese, spingiamo un'idea, vogliamo divertirci e vivere la nostra città.Quante sono le piste ciclabili a Cagliari?Aspetta! Non ti arrovellare la testa te lo diciamo noi: zero!Zero, hai capito bene.Tutto è stato concepito perché la macchina abbia un ruolo dominante ed insostituibile per le persone, oramai schiave dei loro spostamenti.Sì perché l'automobile è comoda e se devo prenderla anche solo per fare 1 o 2 Km, magari da P.zza Giovanni a P.zza Repubblica e magari devo anche pagarmi anche il parcheggio (se lo trovo!), non fa niente. Non importa.Che respiriamo polveri sottili e ci esponiamo a rischi seri per la nostra salute... ...non importa. Che sulla nostra economia familiare il fattore dominante sia l'andamento del Nasdaq e il prezzo del barile non importa.Senti. A noi invece importa.E poiché all'orizzonte non si vede lo spiraglio di un cambiamento noi una volta al mese ci riprendiamo gli spazi che ci hanno negato. Pedalando ci liberiamo. Pedalando non ci sentiamo più stanchi.Ogni ultimo giovedì del mese, pedalando, creiamo un corto circuito nel corto circuito del traffico.Perché la massa crea la situazione, il gioco, protegge dagli auto-motorizzati, auto-rizzati a calpestarci ogni qual volta ci trovano soli ed indifesi.La massa è una massa di persone critiche contro tutto questo, ognuno a modo loro, ognuno con la propria individualità. Dal ciclista perfettino con la bici all'ultimo grido e dotata di tutti i comforts al nostalgico in graziellina, al free-rider spericolato, fino alla mamma con tanto di bimbo appresso. La massa incuriosisce, colora, diverte e fa pensare. Promuove un'alternativa su come vivere in altro modo i propri spostamenti urbani e non. Noi non chiediamo niente: ce lo prendiamo! Perché ci spetta di diritto e non vogliamo che in futuro i nostri figli respirino questa stessa aria che noi oggi respiriamo. Il nostro nuovo blog: http://cmkasteddu.blogspot.com/ é il mezzo per incontrarci virtualmente, uno spazio comune, un contenitore collettivo da riempire. Un modo veloce per scambiare le nostre sensazioni, idee, informazioni e materiale.Tutti possiamo contribuire a farlo crescere e a farlo conoscere.Tutti possiamo contribuire a far crescere e a far conoscere il critical mass e l'idea che vi sta alla base: l'uso critico della bici come alternativa ecologicamente ed economicamente sostenibile. Amiamo il silenzio, quello carico di concetto, che si contrappone al rumore assordante delle città.Perché siamo vivi.
(Giorgio DM)


NON DIMENTICARE: la Critical Mass de Kasteddu parte giovedì 25 ottobre 2007 alle 19 da Piazza Repubblica

inforca la bici
inforca i pattini
inforca lo skate
inforca ciò che ti pare
l'importante é che sia

SENZA MOTORE



venerdì 19 ottobre 2007

BICYCLE FILM FESTIVAL!!!


ciao a tutti!
anche quest'anno arriverà in Italia Il Bicycle Film Festival.
una tre giorni 3 di proiezioni, film, corti, documentari, tutti incentrati sulla mitica bici. Il festival gira per le più grandi città del mondo, l'anno scorso è arivato in Italia, a Milano, e quest'anno toccherà anche Roma. Siamo andati l'anno scorso e vi assicuriamo che vale la pena di andare..magari quest'anno si va roma..cosi da poterci arrivare in bici... perchè dopo otto ore di film sulla bici dover stare a piedi è una sofferenza!! Intanto, qua trovate il trailer del festival:
http://it.qoob.tv/video/clip_view.asp?id=6990
e qua la pagina che presenta il festival a Roma
http://bicyclefilmfestival.com/2007_site/roma/
Purtroppo la programmazione non è ancora disponibile ma potete iscrivervi alla newsletter.ciao a tutti!!

mercoledì 17 ottobre 2007

piano viabilità cagliari

http://www.pumcagliari.com/

BUONA PEDALATA!

Salve a tutti!
dopo la morte del vecchio sito del cm cagliari e vari rozzi tentativi di creare un canale di informazione/comunicazione, nasce ora il blog "cmkasteddu" .
il blog nasce per essere strumento di informazione e comunicazione sulla/della massa critica e sul ciclismo urbano e non. La proposta è che il blog diventi collettivo, nel senso che chi ne abbia desiderio potrà diventare co-amministratore e quindi oltrechè inserire i commenti, può inserire direttamente dei post, segnalando notizie e avvenimenti di interesse collettivo. Una gestione anarchica quindi, gestita dal basso,e che speriamo si auto regolamenti senza degenerare nel caos. Facciamo affidamento al buon senso di ognuno perchè inserisca informazioni da condividere, e si affidi allo spazio dei commenti per le proprie considerazioni personali.. o alla mailing list (sempre attiva , per iscriversi:
http://it.groups.yahoo.com/group/cmcagliari/ )
Chi volesse diventare co-amministratore, dovrà mandare una mail a "sgavosc@gmail.com" e riceverà una email con le istruzioni per accedere allo strumento di amministrazione del blog.
ciao a tutti