venerdì 26 settembre 2008

Critical Mass di ieri: un successo! E' arrivata anche la polizia!!


Un discreto successo ieri per la CRITICAL MASS Cagliaritana. Oltre 40 bici hanno strombazzato allegramente per le strade della città, gridando la loro voglia di esistere e di poter circolare liberamente e in sicurezza in quelle vie che sono anche loro e non solo delle auto.
Tanti gli automobilisti che hanno manifestato la loro solidarietà. Alcuni seguendo le bici senza lamentarsi, considerando semplicemente che quello provocato da loro è si un ingorgo ma un ingorgo "sano", a differenza di quelli creati quotidianamente dalle auto. Altri, per la verità pochi, non hanno retto. E' difficile sopportare il fatto che il traffico venga bloccato da qualcosa di "diverso" dall'auto. In fondo, nella mente del tipico automobilista, le bici non sono un mezzo di trasporto ma un giocattolo, e chi le guida o è un poveraccio che non ha i soldi per comprarsi l'auto (meglio se un SUV), oppure è un perdigiorno, solitamente disoccupato, che fa perdere tempo anche a loro.
La Critical Mass è un'occasione importante per interagire con gli automobilisti "ragionevoli" e spiegargli che quelle antipatiche bici, che ti fanno arrivare tardi per la cena, stanno difendendo proprio il loro diritto ad avere una città meno caotica e inquinata.
Tanti pedoni si fermavano e applaudivano. Sicuramente qualcuno di loro in questi giorni rispolvererà la vecchia bici che teneva abbandonata in cantina, e uscirà a comprarsi il pane. Come un vero parigino, rientrerà a casa in bici, con la baguette e il giornale nel cestello.
Alla fine della serata, erano circa le 22, la Critical Mass ha fatto rientro in Piazza Repubblica. Si commentava soddisfatti la serata quando tre auto della polizia si sono affiancate a noi. Un automobilista più grintoso degli altri li aveva chiamati. Non ci siamo stupiti più di tanto. Era la prima volta per tutti e tutti sapevamo bene che prima o poi sarebbe accaduto. Svolte le identificazioni di rito i poliziotti, tra cui anche una simpatica agente, si sono intrattenuti un po' con noi a discutere e ad immaginare quanto sarebbe bella la città se ci fossero più bici in circolazione.
Datemi pure del sempliciotto ma è stato un bel modo di concludere la Critical Mass.
Detto questo, discutendo con loro è venuta fuori l'esigenza di comprendere, dal punto di vista legale, quali infrazioni si possono commettere durante la Critical Mass e a quali eventuali sanzioni si va incontro.
Posto che la situazione varia da città a città, occorre distinguere tra quelli che sono gli aspetti di rilevanza amministrativa (eventuali infrazioni al codice della strada - principalmente art. 182) e gli aspetti di natura penale, riconducibili principalmente al Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza nella parte in cui si occupa delle riunioni in luogo pubblico, assembramenti e "manifestazioni sediziose[1]" (Titolo II Capo I artt. 18 e seguenti).
Non voglio annoiare nessuno con disquisizioni di carattere giuridico, citando dottrina e giurisprudenza e vengo subito al sodo.
Dal punto di vista amministrativo, il codice della strada stabilisce che: "I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due, quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell'altro".
Cosa si rischia? Una sanzione amministrativa da euro 22 a euro 88.
A ciò va aggiunto che le bici devono essere in regola con le dotazioni di sicurezza, luci, gomme, freni, ecc.., ma questo per noi non è un problema, anzi! Occorre inoltre fare attenzione all'uso del campanello senza motivo, al repentino cambio di corsia, e ad altre manovre che potrebbero essere sanzionabili.
Dal punto di vista penale, il TESTO UNICO LEGGI DI PUBBLICA SICUREZZA, stabilisce che: "È considerata pubblica anche una riunione, che, sebbene indetta in forma privata, tuttavia per il luogo in cui sarà tenuta, o per il numero delle persone che dovranno intervenirvi, o per lo scopo o l'oggetto di essa, ha carattere di riunione non privata", e che "I promotori di una riunione in luogo pubblico o aperto al pubblico devono darne avviso, almeno tre giorni prima, al Questore".
Cosa si rischia? I contravventori, cioè i promotori che hanno omesso di avvisare la il Questore, sono puniti con l'arresto fino a sei mesi e con l'ammenda da lire 200.000 a 800.000. Con le stesse pene sono puniti coloro che nelle riunioni predette prendono la parola.
Nel caso in cui il Questore, nel caso di omesso avviso o per ragioni di ordine pubblico, di moralità o di sanità pubblica, abbia impedito la riunione, coloro che vi partecipano ugualmente, contravvenendo al divieto o alle prescrizioni dell'autorità sono puniti con l'arresto fino a un anno e con l'ammenda da lire 400.000 a 800.000.
Abbiamo poi gli articoli 654 e 655 del Codice Penale: Grida e manifestazioni sediziose e Radunata sediziosa: "Chiunque, in una riunione che non sia da considerare privata ... ovvero in un luogo pubblico, aperto o esposto al pubblico, compie manifestazioni o emette grida sediziose è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l'arresto fino a un anno" e "Chiunque fa parte di una radunata sediziosa di dieci o più persone è punito, per il solo fatto della partecipazione, con l'arresto fino a un anno" Non è punibile chi, prima dell'ingiunzione dell'Autorità, o per obbedire ad essa, si ritira dalla radunata"[3].
Orbene, da giurista vi posso dire che ciò che precede significa tutto o niente. Come voi tutti/e capite si tratta di disposizioni che danno adito a un'infinita di interpretazioni sulle quali non è il caso di soffermarsi. Pensate inoltre che una parte di queste disposizioni non si applica alle riunioni elettorali! Se consideriamo che in Italia siamo perennemente in campagna elettorale!!...
Il principio fondamentale che dovrebbe governare il tutto è sempre e comunque quello del buon senso. L'intelligenza dei ciclisti e delle "autorità" dovrebbero fare il resto.

Sinora sono pochissime le città italiane in cui la Critical Mass ha avuto problemi. A Cagliari ieri, dopo tanti anni di CM, era la prima volta che interveniva la Polizia.
Solitamente sono gli stessi vigili urbani a manifestare solidarietà nei nostri confronti; in fondo noi facciamo anche il loro interesse: meno auto uguale meno lavoro e stress per loro!
Tagliando corto:
Critical Mass é semplicemente un gruppo di ciclisti che si incontrano mentre vanno in giro per la città. E' una pura, semplice, efficace coincidenza. Tutto qui.
Non è una manifestazione, neppure "estemporanea". Non esistono organizzatori, non esistono capi. Nessuno può dunque avvisare il Questore.
Non è una riunione, considerato che chi si incontra non lo fa per un fine determinato, tantomeno "sediziosa", visto che non c'è ribellione ne ostilità da parte di chi passeggia tranquillo/a in bicicletta.
Se le "autorità" decidono comunque di scioglierla, ciascuno/a se ne rientrerà a casa tranquillamente con la sua bici. E se tutti/e, ubbidendo all'ordine, decidono di rientrare a casa insieme...sarà di nuovo Critical Mass!!
La contravvenzione al codice della strada è più difficile da smontare.
Ma in fondo si tratta di 22 € (al massimo 88). Mi pare comunque improbabile che i vigili urbani si mettano a fermare 40 biciclette e facciano il verbale a ciascun/a ciclista!
In ogni caso, più siamo e meglio é.
Comunque il giorno in cui nelle nostre città potremo tutti/e beneficiare in pieno del nostro sacrosanto diritto di spostarci in bici in condizioni di sicurezza...la CRITICAL MASS toglierà il disturbo! Che nostalgia!!

Buona Critical Mass a tutti/e

PS: Se ci sono giuristi che mi leggono gradirei i loro commenti, integrazioni, etcc...

[1] La Corte di Cassazione con espresso riferimento alla riunione sediziosa ha precisato che è tale quella nella quale "si manifesta ostilità verso la pubblica autorità". La giurisprudenza di merito ha chiarito che l'atteggiamento è sedizioso quando "implica ribellione ed ostilità e risulti in concreto idoneo a produrre un evento pericoloso per l'ordine pubblico". Non pare il caso della Critical Mass!!
[2] La giurisprudenza di merito ha precisato che non vi è obbligo di avviso quando, per le ridottissime dimensioni della riunione, non può esservi, neppure in astratto, alcuna lesione dell'interesse dell'ordine e della sicurezza pubblica. [3] Vedi nota 1

martedì 23 settembre 2008

ADESSO BASTA!! VOGLIAMO USARE LA BICI IN CITTA' IN CONDIZIONI DI SICUREZZA


Ormai da anni per andare "al centro" di Cagliari uso prevalentemente la bici. Lo faccio a mio rischio e pericolo. Non esiste uno straccio di pista ciclabile e, spesso, anche i marciapiedi sono pericolosi. L'unica "pista" che esiste é quella che costeggia il canale di Terramaini. Ora é solo una squallida incompiuta ma con pochi euro di investimento (anche con denaro dell'UE) quella pista consentirebbe agli abitanti di Monserrato, Pirri, Selargius, Quartucciu, ecc.. di recarsi a Cagliari e, soprattutto, al Poetto, in bicicletta e senza nessun rischio. Recentemente, a causa dell'aumento del costo della benzina e di un pò di sensibilizzazione, sta aumentando visibilmente il numero delle persone che usa la bici in Città. Inoltre si moltiplicano da più parti le iniziative per diffondere l'uso della bici e, addirittura, si inizia anche a parlare di bike sharing.
E' ovvio che non si può che essere soddisfatti per questo.
Tuttavia non posso evitare di esprimere la mia preoccupazione.
A mio parere non si deve soltanto lavorare per difondere l'uso della bici se dall'altra parte mancano:
- la seria volontà politica da parte di gran parte delle amministrazioni (che, peraltro, sono ormai OBBLIGATE a prendere provvedimenti concreti per ridurre drasticamente le emissioni inquinanti nelle città);
- l'educazione degli automobilisti, dei vigili e dei ciclisti;
- le infrastrutture adeguate (piste e percorsi ciclabili, segnaletica, ecc..)
Tutte cose necessarie, oltre che per regolare il traffico, soprattutto per garantire la sicurezza dei ciclisti.

Ritengo assolutamente pericoloso invogliare la gente a scendere in strada senza che la strada sia in grado di accoglierci adeguatamente.
Il rischio di incidenti, anche gravi, è dietro l'angolo.
Considero quindi la situazione ormai INSOSTENIBILE. Occorre fare qualcosa; occorre mobilitarci tutti/e, presto e bene.
Mi rivolgo in primo luogo alle associazioni di riferimento: occorre fare almeno un tentativo per avviare un discorso di azioni comuni . Ciò che sta avvenendo non mi piace e mi ricorda la radicata abitudine sarda riassunta in "kentu concas, kentu berritas".


Occorre inoltre smetterla di partecipare alle tristi e improbabibili iniziative sulla "mobilità urbana" - organizzate dai comuni tanto per far vedere che coinvolgono la popolazione e invece sanno già molto bene cosa fare, dove e come farlo - articolando e presentando ai comuni interessati, alla regione e alle provincie proposte serie e condivise di ciclabilità urbana.
Occorre, infine, articolare un piano di azioni di sensibilizzazione e/o di protesta.
Io inizio subito invitando tutti/e a fare in modo che la prossima , quella del 25 settembre, sia anche un'occasione per ribadire il nostro sacrosanto diritto di cittadini e cittadine ad usare la bici come mezzo di trasporto in città e farlo in condizioni di assoluta sicurezza.
Le amministrazioni pubbliche sono tenute a rispettare questi diritti e a fare in modo che possano essere esercitati; cosa che avviene in tutte le città più civili del mondo.


A tutti/e coloro che non sono interessati/e a esercitare questi diritti rimane sempre il diritto a respirare aria pulita anche in Città.


Per questo, la diffusione dell'uso della bici é una cosa che non interessa solo i ciclisti ma tutti/e coloro che hanno a cuore la propria salute.
Dunque, é giunto il momento di dire BASTA. Non stiamo elemosinando nulla, stiamo esercitando un nostro diritto, e di questo le amministrazioni pubbliche devono farsi carico in modo adeguato.
Diciamolo dunque, a gran voce, partecipando tutti/e alla prossima

Il 25 settembre dalle 19,30 in Piazza della Repubblica a Cagliari.

E' sicuramente un buon inizio!
Fate girare questa nota e, facendo pure taglia e incolla, inviatela alle amministrazioni che conoscete, ai sindaci, ai consigli comunali e regionali......






























mercoledì 17 settembre 2008

L'UE festeggia la settima edizione della Settimana europea della mobilità: "Aria pulita per tutti"


Oltre 200 milioni di persone in tutta Europa e nel mondo si prevede parteciperanno alla Settimana europea della mobilità (16-22 settembre), il più grande evento mondiale dedicato alla mobilità urbana sostenibile. Il tema di quest'anno, "Aria pulita per tutti", incoraggia le autorità locali a prendere iniziative che mettano in evidenza il legame fra mobilità e qualità dell'aria e ad attuare misure permanenti volte a ridurre le emissioni nocive, come la realizzazione di zone a bassa emissione o di servizi di parcheggio e autobus navetta per i centri urbani.

Ovviamente, anche il Comune di Cagliari ha predisposto un nutrito programma di eventi che riportiamo:




COMUNE DI CAGLIARI

SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITA'
"Aria pulita per tutti"

PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE

18.09.08 - Ore 20.00 Parcheggio Sotterraneo di Terrapieno - Consegna della Marmitta d'Oro agli assessori MAURIZIO ONORATO e GIOVANNI MARIA CAMPUS. Per l'occasione verranno sradicati due pini a Monte Urpinu, la cerimonia sarà preceduta da una messa celebrata dall'Arcivescovo Giuseppe Mani

19.09.08 - Ore 19.00 Parcheggio sotterraneo di Piazza della Repubblica - Premiazione, con 5 fiammanti SUV, degli ideatori dei sistemi di parcheggio multipiano cagliaritani


20.09.08 - Dalle ore 16 alle 23: gara di resistenza, pazienza e sopportazione: "TUTTI IN AUTOBUS" - Ai primi due classificati un viaggio premio di un mese in Tibet

21.09.08 - Grande Kermesse finale - Dalle ore 21.00: Parcheggio sterrato di Marina Piccola: simulazione di parcheggio multipiano tramite immagini tridimensionali e laser - Cena finale e Concerto per anziani del gruppo rock: NAZI-SKIN - Verrà allestito un apposito spazio in cui i membri dell'associazione culturale senza scopo di lucro MOTORHEAD BASTARDS monteranno un 4 cilindri 2 tempi da 400 cc su una bicicletta Graziella.

Per l'occasione si potrà parcheggiare anche sulla spiaggia.

*******

Il vice-presidente della Commissione Siim Kallas, responsabile di affari amministrativi, audit e antifrode, ha così commentato l'evento: "Come negli anni scorsi, la Commissione e il suo personale danno il loro pieno sostegno alla Settimana europea della mobilità. Quando si tratta di trasporto sostenibile, ciascuno di noi può dare un contributo decisivo: per questo considero mia responsabilità personale informare chiaramente il personale sulle possibilità esistenti di modificare le proprie abitudini di trasporto e mantenere un dialogo costante con le autorità e le parti interessate per migliorare l'offerta globale di alternative di trasporto sostenibili". Il commissario per l'ambiente Stavros Dimas ha dichiarato: "Ogni anno un numero crescente di persone partecipa a questa iniziativa, il che dimostra l'importanza che i problemi della mobilità urbana rivestono per i cittadini europei. Hanno ragione ad essere preoccupati per la qualità dell'aria che respirano in quanto l'inquinamento atmosferico incide in modo significativo sulla loro salute. In due terzi delle città europee le norme di qualità dell'aria ambiente non vengono ancora rispettate. Dal momento che l'inquinamento causato dai trasporti ne è il principale responsabile, dobbiamo trovare i modi per ridurre le emissioni e rendere le nostre città luoghi più puliti e vivibili."
Aria pulita per tutti
I trasporti rappresentano la principale causa di inquinamento delle città europee. Secondo una relazione pubblicata di recente dall'Agenzia europea dell'ambiente, nell'Unione i trasporti costituiscono la fonte principale di ossidi di azoto (NOx) e sono al secondo posto per quanto riguarda le emissioni di particelle sottili (PM10 e PM2,5). Mentre le emissioni nocive derivanti dal trasporto stanno diminuendo in gran parte degli Stati membri, la qualità dell'aria continua a rappresentare un problema nelle zone urbane. Il tema di quest'anno, "Aria pulita per tutti", incoraggia le autorità cittadine a migliorare la qualità dell'aria a livello locale limitando le emissioni nocive originate dai trasporti. Nel contempo i cittadini sono invitati a modificare le loro abitudini di spostamento e a sostenere misure finalizzate al miglioramento delle infrastrutture per i trasporti pubblici, i ciclisti e i pedoni.
Un'eredità duratura

Obiettivo della Settimana della mobilità è modificare il comportamento dei cittadini offrendo loro alternative all'automobile che siano compatibili con l'ambiente: mentre viene data loro la possibilità di provare modi di trasporto alternativi, le autorità locali possono sperimentare nuovi servizi e infrastrutture. L'iniziativa garantisce un'eredità duratura in quanto le città partecipanti sono invitate ad attuare almeno una misura pratica permanente. Fra gli esempi recenti si possono citare la garanzia del rimborso per i cittadini di Francoforte se i trasporti pubblici hanno un ritardo superiore a 10 minuti e il sito web della città di Edimburgo (www.educatedtravel.info/), che incoraggia le persone, soprattutto gli studenti che iniziano una nuova scuola o l'università, a prendere in considerazione le diverse opzioni di trasporto. In molte città la Settimana della mobilità culmina nella giornata senza automobili.Dare l'esempioLa Commissione europea sostiene e incoraggia attivamente l'uso di mezzi di trasporto sostenibili per il suo personale. Nel 2008 le è stato assegnato il Premio annuale "Parking Vélo d'Or" dall'associazione brussellese senza scopo di lucro "Pro Vélo" per il suo servizio di noleggio biciclette, che il personale può prendere a prestito per spostamenti di lavoro. Durante la Settimana europea della mobilità campagne di informazione sensibilizzeranno i cittadini sui sistemi di condivisione dell'automobile e sui vantaggi del trasporto pubblico e della bicicletta. Sarà offerta la colazione ai membri del personale che si recheranno al lavoro su due ruote e si svolgeranno visite guidate di Bruxelles in bicicletta.

Partecipazione crescente
Dal lancio dell'iniziativa nel 2002, il numero di città partecipanti è aumentato di sei volte. Lo scorso anno è stato raggiunto il record di oltre 2 000 città in 36 paesi diversi e quest'anno si prevede la partecipazione di oltre 200 milioni di persone. Le città di gran parte degli Stati membri e dei paesi dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA) programmano l'organizzazione di eventi per sensibilizzare l'opinione pubblica a opzioni di trasporto alternative. Partecipano anche numerose autorità locali di altre parti del mondo, tra cui Brasile, Canada, Colombia, Giappone e Corea del Sud.La Settimana europea della mobilità è coordinata da tre organizzazioni non governative specializzate nelle questioni ambientali urbane: Eurocities, Energie-Cités e Climate Alliance. La Direzione generale per l'ambiente della Commissione europea sostiene finanziariamente e organizza i premi annuali della Settimana europea della mobilità per il miglior programma di attività e di misure.
Per maggiori informazioni visitare il sito web della Settimana europea della mobilità al seguente indirizzo: http://www.mobilityweek.eu/
Per maggiori informazioni sulla qualità dell'aria e sulle emissioni:

lunedì 8 settembre 2008

UCCISO IAN HIBELL, GRANDE VECCHIO DEL CICLOTURISMO


Ian Hibell, leggendario avventuriero e pioniere del cicloturismo, negli ultimi giorni di agosto,è stato investito ed ucciso, all'età di 74 anni, mentre percorreva in sella alla sua bicicletta la statale da Atene a Salonicco.
Il conducente dell'auto è fuggito, ma fortunatamente i testimoni hanno preso il numero di targa, così il pirata della strada è stato in poco tempo arrestato.

Ian Hibell è conosciuto per i suoi viaggi lungo i più remoti sentieri del pianeta, in tempi in cui il cicloturismo non era che agli albori e le zone in cui si recava quasi ancora inesplorate: Antartide, Amazzonia, Sahara e le sconosciute isole dell'Indonesia.
Questo incredibile viaggiatore è stato il primo(forse) non-motorizzato a passare dall'Atraro Colombiano al Darien Gap di Panama nel corso della sua avventura TransAmerica, ad oggi non esistono ancora strade di collegamento tra Panama e Colombia.

Egli lasciò un lavoro sicuro a Devon nel 1963, determinato a conoscere il mondo, e d ha passato il resto della sua vita pedalando spesso in condizioni climatiche estreme e su terreni davvero difficili.
La sua iniziale idea di un viaggio di due anni si è trasformata in un'odissea di quasi 10 anni.
La sua pedalata attorno al mondo lo ha portato da Capo Horn fino all'Alaska, ad attraversare tutta la foresta amazzonica.
I suoi racconti di viaggio parlano di elefanti e leoni, ma anche di grandi amicizie con gli abitanti del Borneo o con le tribù Eschimesi...Un altro motivo di interesse verso Ian erano le sue biciclette. Pedalava sempre su un telaio in acciaio robusto, con vecchia geometria e completamente modificato a mano per adattarsi alle condizioni di viaggio

E' stato onorato dalla League of American Wheelmen (ora nota col nome di League of American Bicyclists) per la sua tenacia di cicloturista.
E' stato chiamato a tenere alcune lezioni presso l'Università di Yale, ed il suo libro 'Into Remote Places' è una bibbia per tutti i veri cicloturisti.