giovedì 17 aprile 2008

ADOTTATA LA DIRETTIVA SULLA QUALITA' DELL'ARIA, ANCHE IN CITTA'


Soddisfazione da parte della Commissione Europea ma parecchi esperti criticano il provvedimento e, pur rilevando notevoli passi avanti, evidenziano soprattutto l'esiguita dei valori stabiliti. Il sistema introdotto dalla Direttiva vincola in modo particolare i centri urbani ad adottare specifiche misure di controllo sui valori ed a tenere informati i cittadini al riguardo. Sono previste pesanti sanzioni per le città inadempienti.

Il Commissario all'ambiente, Stavros Dimas, ha dichiarato: "Oggi l'Unione europea ha compiuto un passo decisivo nella lotta contro una delle principali cause dei problemi che colpiscono l'ambiente e la salute. I cittadini europei sono preoccupati per l'inquinamento atmosferico. La nuova direttiva sulla qualità dell'aria è una risposta ai loro timori perché fissa standard elevati, ma realistici, per combattere l'inquinamento dovuto alle particelle sottili (PM2,5) nell'Unione europea."
Definire dei valori limite per ridurre la concentrazione delle particelle sottiliIl testo adottato oggi riunisce in un'unica direttiva sulla qualità dell'aria quattro precedenti direttive e una decisione del Consiglio. Il nuovo testo istituisce standard che permetteranno di ridurre la concentrazione delle particelle sottili e fissa le date per la loro applicazione. Le particelle sottili sono considerate tra gli inquinanti più pericolosi per la salute umana assieme alle particelle più "grosse" note come PM10, già regolamentate da altre normative.La direttiva prevede che, nelle aree urbane, gli Stati membri riducano mediamente del 20% l'esposizione al PM2,5 entro il 2020 rispetto ai valori del 2010, obbligandoli a portare i livelli di esposizione in queste zone al di sotto di 20 microgrammi/m3 nel 2015. A livello dell'intero territorio nazionale, gli Stati membri dovranno rispettare il valore limite di 25 microgrammi di PM2,5/m3, da raggiungere obbligatoriamente entro il 2015 e, se possibile, già nel 2010.Più flessibilità per raggiungere gli standard di qualità dell'ariaLa nuova direttiva introduce nuovi obiettivi per il PM2,5 senza tuttavia modificare gli standard di qualità dell'aria esistenti. Gli Stati membri hanno però un maggiore margine di manovra per raggiungere alcuni dei valori fissati nelle zone in cui hanno difficoltà a rispettarli. La conformità ai valori limite fissati per il PM10 si rivela problematica per 25 dei 27 Stati membri dell'UE, nei quali tali limiti vengono superati almeno in una parte del territorio (cfr. IP/07/1537).Il termine ultimo per conformarsi ai valori limite per il PM10 può slittare di tre anni dopo l'entrata in vigore della direttiva (metà del 2011) o di cinque anni al massimo per il biossido di azoto e il benzene (2010-2015); tuttavia, ciò può avvenire soltanto se viene applicata integralmente la normativa UE del caso, come la direttiva IPPC sulla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento (cfr. MEMO/07/441), e se sono in atto tutte le misure opportune di abbattimento dell'inquinamento. La direttiva fornisce un elenco delle misure da considerare.ContestoLa nuova direttiva sulla qualità dell'aria (cfr. IP/07/1895 e MEMO/07/571) è una delle misure principali proposte nella strategia tematica sull'inquinamento atmosferico adottata dalla Commissione nel settembre 2005 ( IP/05/1170). Lo strumento istituisce per il 2020 obiettivi ambiziosi per migliorare, in maniera economicamente efficace, la qualità dell'ambiente e la salute umana.La direttiva sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea nel maggio 2008, corredata di una dichiarazione della Commissione sui risultati ottenuti nell'elaborazione e adozione di altri provvedimenti destinati a contenere le emissioni provenienti da varie fonti.La legislazione UE disciplina già le emissioni dei veicoli leggeri; nel dicembre 2007 la Commissione ha presentato una proposta legislativa finalizzata a migliorare l'efficacia della normativa UE sulle emissioni industriali e un'altra proposta destinata a limitare le emissioni di scarico dei veicoli pesanti.Sul piano internazionale l'Unione europea segue con interesse i progressi registrati dall'Organizzazione marittima internazionale (IMO) che punta a ridurre il tenore massimo di zolfo consentito nei combustibili utilizzati per il trasporto marittimo.
Link utili:
- Il comunicato della Commissione
- Il sito della DG Ambiente
- CICLISTI URBANI(CONSIGLI UTILI PER CHI USA LA BICI IN CITTA')
Documenti correlati:
- La proposta di direttiva relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa (pdf )
- La Strategia tematica della Commissione sull'inquinamento atmosferico (pdf )

AUTI-AUTO-AIUTO!

Ogni giorno che passa aumenta lo sconcerto... i segnali sono più che evidenti: il petrolio non è più una fonte energetica sostenibile.
Non bastava la guerra, che abbiamo vissuto al caldo delle nostre casette, ma ora l'escalation del costo dell vile liquido dovrebbe pesare sulle tasche di tutti..eppure...
eppure siamo martellati continuamente da spot pubblicitari che vi propongono l'acquisto di auto sempre più belle, sempre più efficienti, sempre più eleganti, sempre più ecologiche...sempre più a benzina!
Per non parlare di tutti i macho ecosensibili che passano la domenica a correre sulle loro moto giapponesi per le strade litoranee travestiti da Valentino Rossi (altro grande esempio di responsabilità sociale).
Intanto su Italia 1 l'opinionista di turno all'indomani dell'ennesima strage di pedoni a carico di simpatici ignoti (poichè scappati dopo l'investimento) ci fa notare che dopotutto anche i pedoni hanno le loro responsabilità, a buttarsi cosi sotto le nostre belle macchine...

mah---boh.... basta andare in bici??
la tenazione di diventare cicloterroristi è veramente forte.
bona pisca!

mercoledì 9 aprile 2008

PETIZIONE ZTL CASTELLO


E' attiva da pochissimo una petizione per estendere la ZTL a Castello, la petizione si può firmare qua :http://petizioni.tiscali.it/nuovaztlcastellocagliari
e questo è il testo:
A: Sindaco Di Cagliari
Al fine di salvaguardare la vivibilità del quartiere storico di Castello in Cagliari e il suo rilancio turistico e produttivo, chiediamo:
- la destinazione del 60% dei parcheggi presenti nel quartiere ai soli residenti - nuove strisce gialle.
- l'istituzione delle strisce blu per i rimanenti parcheggi.
- l'istutuzione di strisce rosa, per donne incinta o neogenitori, più larghe degli attuali parcheggi, al fine di facilitare i movimenti di donne e famiglie con neonati.
- la chiusura al traffico delle strade senza marciapiede, Via Lamarmora, Via dei Genovesi, Via Canelles, via Stretta, via Corte d'Appello, lasciando la viabilità alle sole strade di ingresso e uscita ai maggiori parcheggi, che permettono l'ingresso e l'uscita al quartiere.
- concedere una deroga alla circolazione nelle vie chiuse al traffico, ai soli mezzi publici, turistici, di servizio igenico, e a coloro che per lo svolgimento di attività economiche ne facciano richiesta all'ufficio ztl di Cagliari.
- limitare la velocita a 20 km/orari per le aree viabili, essendo di accesso a istututi scolasti e non essendo provviste, nella maggior parte della loro estensione, di marciapiedi.


Vi sono già delle polemiche al riguardo, infatti qualcuno ritiene che l'ingresso degli automezzi non debba essere consentito neanche ai commercianti, qualcuno replica lanciando un appello a "non boicottare la petizione".
La petizione lanciata è comunque un'azione che si porta avanti per rendere più vivibile un quartiere che oggettivamente non è strutturato per il traffico di auto e furgoni, anche se impedirne totalmente l'accesso non è concretamente fattibile.
Purtroppo, dove non arrivano educazione e buonsenso deve intervenire la pubblica amministrazione, dove la pubblica amministrazione non arriva si devono muovere i cittadini: ad esempio con delle petizioni.
Un'alternativa praticabile dai più estremisti sarebbe il lancio mirato di stelle chiodate tipo ninja per disincentivare il transito di auto varie ( con la realtiva assunzione di responsabilità da parte di chi sceglie opzioni come queste).

giovedì 3 aprile 2008

URBAN CYCLE POLO A KASTEDDU!


Arriva anche a Cagliari l'Urban Cycle Polo. Un gioco da fare rigorosamente in bici e che si ispira al polo tradizionale (quello coi cavalli) e al bike POlo quello ufficiale con le bici. Il bike Polo è la versione più evoluta, si pratica in campiregolamentari, con tanto di arbitri regolamenti martelli su misura campionato ufficiale con lega etc... lo Urban Cycle Polo è la versione bastarda, da strada, si gioca dove possibile, e lo scopo è divertirsi.
Venerdi alle 19, prima prova sul campo. appuntamento sopra il parcheggio di viale regina elena, sopra il multipiano che affianco l'unione sarda. portatevi una mazza, magari ricavata da una vecchia scopa. togliete le setole e accorciatela, e naturalmente la bici!
ciaoo!