venerdì 7 marzo 2008

Il Parlamento Europeo discute la nuova strategia dei trasporti, anche in città

Nuove tecnologie, esenzioni fiscali, tassazione in funzione delle emissioni o dei consumi, incentivi alla rottamazione e pedaggi per la congestione urbana. E' questa la ricetta suggerita da una relazione all'esame dell'Aula per un trasporto urbano più sostenibile. Ma l'inquinamento da trasporti va anche affrontato con più investimenti nelle infrastrutture e nella R&S, la revisione dell'Eurobollo, la promozione delle ferrovie e quote di emissione per gli aerei e, se del caso, per le navi.
La relazione di Gabriele ALBERTINI (PPE/DE, IT) osserva anzitutto che circa 1/3 del consumo totale di energia nella UE-25 è legato al settore dei trasporti (escluso quello marittimo e le pipelines), mentre il trasporto su strada, con l'83%, è la modalità che assorbe la maggior quantità di energia. Il settore, inoltre, è responsabile per il 70% della domanda di petrolio nella UE-25 e dipende per il 97% da combustibili fossili, mentre solo il restante 2% proviene da energia elettrica («di cui buona parte generata da centrali nucleari») e l'1% da biocombustibili. Nel sottolineare l'importanza del settore dei trasporti per l'occupazione, la crescita e l'innovazione, la relazione sostiene che una mobilità garantita, sicura ed abbordabile «costituisca un requisito fondamentale del nostro stile di vita». Pertanto, pur considerando prioritarie le esigenze di una mobilità sostenibile da un punto di vista ambientale, non ci si può aspettare l'adesione a «misure troppo drastiche» da parte dei cittadini. I deputati si dicono quindi convinti che «solo un'adeguata combinazione di diverse misure possa mitigare gli effetti negativi dei singoli interventi contribuendo nel contempo a favorirne l'accettabilità da parte dei cittadini». Questo policy mix dovrebbe contemplare gli sviluppi tecnologici (misure per l'efficienza energetica, nuovi standard per motori e combustibili, nuove tecnologie e combustibili alternativi), strumenti di mercato (tasse/tariffazione basate sull'impatto ambientale o sulla congestione, incentivi fiscali, sistema di scambio di emissioni calibrati sui diversi modi di trasporto) e misure di accompagnamento per ottimizzare l'utilizzo dei mezzi di trasporto e delle infrastrutture e per promuovere un cambiamento nelle abitudini delle imprese e dei cittadini. L'azione dell'UE e degli Stati membri, inoltre, andrebbe concentrata sui settori del sistema più determinanti: aree metropolitane e urbane congestionate, i principali corridoi commerciali interurbani europei e le zone sensibili dal punto di vista ambientale (la regione alpina, il Mar Baltico, ecc.). La Commissione e gli Stati membri sono inoltre invitati a investire di più nella ricerca nel settore dei trasporti per permettere lo sviluppo di tecnologie più efficienti dal punto di vista energetico e che favoriscano la riduzione delle emissioni di CO2. Al riguardo, la relazione chiede che, nell'ambito della revisione 2009 del quadro finanziario pluriennale, la Commissione aumenti «in modo significativo» lo sforzo finanziario complessivo a favore della R&S nei settori dell'ambiente, dell'energia e dei trasporti.

Auto meno inquinanti, grazie anche a misure fiscali
I deputati ricordano che il Parlamento si è già pronunciato a favore di un quadro legislativo volto a ridurre a 125 g CO2/km le emissioni per il nuovo parco auto, grazie a miglioramenti tecnologici apportati al motore dei veicoli, e un ulteriore abbattimento di 10 g CO2/km grazie ad altri miglioramenti tecnologici e ad un maggiore uso dei biocarburanti. Anche perché ritengono che, nonostante le riduzioni delle emissioni nocive già ottenute dall'industria automobilistica, gli obiettivi dell'accordo volontario tra i costruttori di automobili «sono stati solo parzialmente raggiunti».
A tale riguardo, i deputati ritengono che, per promuovere veicoli con bassi livelli di consumi e emissioni, è anche importante ricorrere a strumenti di mercato. Tra questi citano: esenzioni fiscali, riforma delle tasse automobilistiche in base alle emissioni inquinanti e all'efficienza dal punto di vista del consumo di carburante nonché incentivi per la rottamazione dei veicoli più inquinanti e per l'acquisto di nuove auto a basse emissioni.
Queste «importanti misure», a loro parere, «contribuirebbero, nel contempo, ad ammortizzare l'onere, per i costruttori automobilistici, di rispettare gli obblighi imposti dal nuovo quadro legislativo». Esortano quindi il Consiglio e gli Stati membri a procedere in tal senso.

Congestion charge contro il traffico in città
La relazione sottolinea che il traffico urbano genera il 40% delle emissioni di CO2 e il 70% delle altre emissioni inquinanti prodotte dagli autoveicoli, mentre la congestione stradale, soprattutto nelle aree metropolitane, «costa all'UE circa l'1% del PIL». Il problema della congestione urbana deve quindi essere affrontato «in modo più ambizioso», nel rispetto della sussidiarietà, attraverso una strategia di coordinamento a livello europeo. Sottolinea, peraltro, che occorre migliorare l'informazione dei consumatori e intensificare le campagne di educazione e di promozione di nuovi comportamenti in favore dei mezzi o modelli di trasporto più sostenibili.
Persuasi che le aree urbane offrano potenziali economicamente ragionevoli per ulteriori politiche volte a incentivare il trasporto pubblico, gli spostamenti a piedi e in bicicletta, i deputati invitano la Commissione e gli Stati membri ad analizzare il modo in cui le infrastrutture di trasporto e le relative tariffe incidono sullo sviluppo urbano e sulla futura domanda di servizi di trasporto. In tale contesto, ritengono fondamentale investire sull'innovazione tecnologica (maggiore impiego dei STI) e su un migliore sfruttamento delle infrastrutture esistenti con misure di gestione della domanda quali la tariffazione - congestion charge (tassa per l'ingombro della strada, ndr) e road pricing (pedaggi per l'ingresso nei centri urbani, ndr). Vanno poi promosse soluzioni innovative per ottimizzare l'integrazione del flusso urbano di merci e misure come il car sharing (condivisione dell'auto) o il car pooling (uso comune). Ma sono anche necessarie disposizioni per consentire il lavoro a domicilio.
La relazione chiede al Consiglio e agli Stati membri di intensificare gli investimenti nelle infrastrutture e nei sistemi di trasporto intelligenti (STI). Insiste poi affinché la Commissione presenti, al più tardi entro il giugno 2008, «un modello generalmente applicabile, trasparente e comprensibile» per la valutazione dei costi esterni di tutti i modi di trasporto, «destinato a servire come base per il futuro calcolo degli oneri corrisposti per l'uso delle infrastrutture». Questa iniziativa, inoltre, deve essere accompagnata da proposte legislative, «a cominciare dalla revisione della direttiva sull'Eurobollo». I deputati, d'altra parte, esortano la Commissione a sviluppare quanto prima un piano di azione per la logistica del trasporto merci in Europa.

Promuovere il trasporto ferroviario, per merci e persone
La relazione ritiene che il trasporto ferroviario è quello a più basso consumo di energia o emissioni di CO2, «grazie anche all'uso del nucleare come fonte d'energia elettrica», ed ha un potenziale importante da sviluppare sia nella logistica del trasporto merci sia per il trasporto passeggeri nelle tratte di media-corta distanza. Occorre pertanto realizzare quanto prima il completamento di uno "spazio unico" ferroviario europeo, procedere verso la realizzazione di un sistema europeo unico di gestione del traffico ferroviario (ERTMS) e verso soluzioni interoperabili nonché migliorare le prestazioni e la qualità del servizio.

Quote di emissione per il trasporto aereo
Nonostante la riduzione dei consumi di carburante e delle emissioni sonore degli aerei, per i deputati l'impatto globale dell'aviazione civile sull'ambiente «è aumentato a causa della forte crescita del traffico». Sollecitano quindi l'inclusione del trasporto aereo nel sistema di scambio di emissioni, tasse aeroportuali in funzione delle emissioni, l'istituzione dell'iniziativa "Clean Sky" volta a ridurre le emissioni di CO2 e NOx e l'inquinamento acustico, nonché la rapida creazione di un vero Cielo unico europeo per porre fine alla frammentazione dello spazio aereo europeo. Allo stesso tempo, occorre prendere misure concrete per alleviare la congestione aeroportuale e agevolare gli accessi ferroviari negli aeroporti.

Fonti rinnovabili per il trasporto marittimo
Osservando un aumento continuo delle emissioni del trasporto marittimo, la relazione raccomanda di ridurre le emissioni di sostanze quali il CO2, la SO2 e gli ossidi di azoto provenienti dalle navi, di introdurre e promuovere l'utilizzo di fonti rinnovabili, come l'energia eolica e solare e di approvvigionare da terra le navi. Vanno anche contenute le emissioni attraverso il sistema di scambio delle quote di emissione, ma «senza pregiudicare tale modo di trasporto che è il più rispettoso dell'ambiente, né favorire altri modi che sono più inquinanti». Occorre poi investire nell'ammodernamento delle infrastrutture portuali al fine di permettere il rapido trasferimento di merci e di passeggeri da un sistema di trasporto all'altro, «realizzando così una riduzione del consumo energetico nel settore dei trasporti».


Link utili

Sito della Commissione europea sui Trasporti

Sito di ELTIS - European Local Transport Information Service (Servizio Informatico Europeo per Trasporto Locale)

Le diverse tipologie di pedaggi urbani (Wikipedia)


Riferimenti
Gabriele ALBERTINI (PPE/DE, IT)
Relazione sulla politica europea del trasporto sostenibile tenendo conto delle politiche europee dell'energia e dell'ambiente
Doc.: A6-0014/2008
Procedura: Iniziativa
Dibattito: 10.3.2008